La scelta del parquet non è mai facile, per questo, se permette, vorrei guidarvi con qualche consiglio dettato dalla mia lunga esperienza.
Prima di tutto, considerate le dimensioni e la luminosità degli ambienti in cui volete posarlo.
Stanze piccole e, di conseguenza, poco luminose impongono essenze chiare e listoni corti e stretti. Non è un obbligo, ma un consiglio.
I colori scuri, infatti, riducono visivamente lo spazio: è una questione di percezione, non di gusto. I colori chiari, viceversa, dilatano la percezione dello spazio perché riflettono più efficacemente la luce.
Chiaro e scuro, rappresentano anche due filosofie di vita, due modi di concepire la casa e si rispecchiano, probabilmente, in altri “segni”, come l’abbigliamento, l’auto, le vacanze. Per farla breve: Eleganza e tradizione: tonalità scure. Modernità e libertà: tonalità chiare.
Facile, anche se non scontato, associare la scelta di essenze scure a un pubblico più maturo e quelle chiare a un pubblico più giovane.
Abete, acero, faggio, rovere sono i legni che mi sento di consigliare per ambienti di modeste dimensioni a una coppia di giovani sposi, per esempio, magari posando il parquet in tutta la casa: un trucco che produce l’effetto ottico di aumentare lo spazio, per continuità visiva.
I legni con tonalità chiare sono freddi? Storie. Semmai sono neutri e hanno, proprio per questo, una grande versatilità. Permettono accostamenti di colore anche audaci, e abbinamenti con elementi di arredo sia classici che di design, di ispirazione pop, high tech, ma anche shabby chic, come è di tendenza oggi. L’effetto “bocca aperta” è garantito.
Se, invece, disponete di metrature importanti e gli ambienti godono di una bella luminosità, andate tranquilli anche sulle tonalità scure: eleganza, classe e distinzione saranno assicurate.
E con essenze come il wengè potrete essere ultra moderni e al tempo stesso tradizionali.
Volete approfondire il discorso? Vi aspetto a Chiavari in via Trieste nel mio piccolo quartiere generale. A presto.